Investire in Costiera Amalfitana
Quando si parla di mercato immobiliare, è bene sapere che il settore del luxury real estate rappresenta un mondo a sé. Quello delle case di lusso, infatti, è un settore che si differenzia dagli altri segmenti dell’immobiliare.
Da recenti studi circa l’andamento del mercato immobiliare emerge che, per quanto riguarda il settore del lusso, le compravendite negli ultimi cinque anni sono cresciute del 53%. Una dato, questo, assolutamente stupefacente che non deve, però, sorprendere dal momento che il luxury real estate è un settore di assoluta esclusività.
Ma chi acquista immobili di lusso?
Il luxury real estate riguarda molte zone del mondo, ma l’Italia è considerata una delle più ambite. Chi intende acquistare un immobile di lusso nel nostro Paese è una persona che conosce già la penisola e ne apprezza il suo tratto distintivo e le sue qualità. La tipologia di acquirente è per circa il 70% internazionale, mentre il 30% è italiano.
Quali sono le località maggiormente ambite per investimenti immobiliari?
Città come Milano e Roma, Firenze o Venezia, sono certamente molto ambite da chi ama la città, l’arte, la storia. Fra le principali località turistiche, invece, il panorama è più ampio. Si spazia, infatti, dalla Toscana alla Sardegna o alle zone dei laghi Maggiore, Como o Garda. A registrare un gran numero di compravendite ed essere in cima alle mete maggiormente richieste è la Costiera Amalfitana: località come Positano, Amalfi o Ravello sono il fulcro del mercato del luxury real estate per quanto riguarda gli investimenti immobiliari, prevalentemente da parte di acquirenti stranieri.
La Costiera Amalfitana in cima alla classifica dei borghi più costosi d’Italia
Gli investimenti immobiliari in Costiera Amalfitana ed, in particolare, a Positano sono aumentati notevolmente negli ultimi anni. La Campania detiene ben tre località ai piani alti della classifica tutte in Costiera Amalfitana: un pied-à-terre ad Atrani ha un costo medio di 6.090 euro al metro quadrato, al secondo posto Conca de’ Marini (5.795), al quarto Furore (5.384).
Cosa si dice del mercato immobiliare?
Qual è la relazione tra mercato immobiliare italiano e inflazione? Vediamo di seguito quanto è emerso dal sondaggio condotto dalla Banca d’Italia, che ha intervistato 1.446 agenti immobiliari.
Qual è l’andamento del mercato immobiliare italiano?
Dal sondaggio, emerge una fotografia in chiaroscuro del mercato immobiliare.
In particolare, si legge che le prospettive rimangono sfavorevoli, “anche con riferimento a un orizzonte biennale; secondo una larga maggioranza degli agenti nei prossimi dodici mesi l’andamento dell’inflazione al consumo inciderà negativamente sulla domanda di abitazioni e sui prezzi di vendita”.
La percentuale di agenzie, che ha concluso la vendita di almeno un’abitazione, è salita all’87,8%: un dato più alto rispetto al terzo trimestre, quando questa percentuale si era fermata all’84,3%.
Mercato immobiliare commerciale il più colpito
Negli ultimi tre mesi del 2022 l’Europa ha sofferto un calo nell’andamento del mercato immobiliare. Il settore più in crisi è quello dei locali destinati a finalità commerciali, ovvero negozi e uffici.
La pandemia ha spinto molti datori di lavoro a concedere lo smart working e questo ha generato una minore richiesta di spazi aziendali destinati agli uffici. Il calo di impiegati in pausa pranzo ha di conseguenza generato una diminuzione nei fatturati di bar e ristoranti. Alcune realtà, già duramente colpite dalle restrizioni imposte durante la pandemia e dal caro bollette, non hanno retto e hanno dovuto chiudere bottega.
Mercato immobiliare in Italia: cali senza tracolli
Guardando alla situazione specifica del nostro Paese, al momento non si teme l’esplosione della bolla immobiliare in Italia. Il calo delle compravendite immobiliari in Italia c’è certamente stato (-14%). Calo dovuto all’inflazione che ha rosicchiato parte del potere d’acquisto, così come alla maggiore diffidenza delle banche nel concedere fiducia e all’aumento del prezzo dei mutui. Tuttavia gli analisti parlano di una flessione fisiologica che non lascia intravedere tracolli improvvisi.
Casa: acquistare o non acquistare?
Comprare casa: ecco quando non conviene.
Vale la pena acquistare un immobile oggi? Questa è una delle domande più frequenti, insieme a “È meglio un mutuo oppure l’affitto?” e ancora, “Conviene comprare casa o tenere i soldi in banca?”
La crisi finanziaria del 2008 ha visto le banche centrali abbassare i tassi di interesse per sostenere l’economia. Una strategia efficace, dal momento che ha provocato un importante aumento delle richieste di mutuo. Tuttavia questa politica espansiva delle banche centrali ha provocato, poi, una forte inflazione, che ha riportato ad un nuovo aumento di quegli stessi tassi di interesse.
Investire nel mattone rappresenta quindi una scelta intelligente? Certamente lo è stato nell’era dell’iperinflazione. Ma, come emerge da alcuni studi, è un dato di fatto anche che gli italiani amino il “mattone”. Circa tre italiani su quattro, infatti, abitano in una casa di proprietà, e ci sono altri nove milioni di “seconde case” tra abitazioni di vacanza, immobili in affitto o sfitti (per altre info, leggi l’articolo completo su Il Sole 24Ore).
Quando è che non conviene comprare casa? Certamente il motivo è legatoalla propria situazione finanziaria. Acquistare una casa, infatti, richiede un investimento considerevole e potrebbe non essere conveniente se ci si trova in una situazione finanziaria precaria.
Potrebbe essere necessario allora accendere un mutuo, che comporterebbe, però, ulteriori costi come tassi di interesse e tasse bancarie. Se il costo del prestito è troppo elevato, allora l’acquisto potrebbe non essere conveniente.